“Un racconto fatto di persone, di storia millenaria, di sapere legato al territorio, di innovazione nel rispetto della tradizione. Un racconto fatto di noi.”
Valori tramandati dal XII secolo
L’azienda agricola ha origini antiche e si è tramandata fino ad oggi con continuità di generazione in generazione, mantenendo vivi i valori della famiglia Picedi Benettini che l’hanno sempre contraddistinta: un intreccio fra l’amore per la cultura e quello altrettanto sincero per la terra.
Le terre dell’azienda sono oggi un insieme di esperienze, competenze, prospettive condivise che restituiscono al vino prodotto un carattere di unicità. Esse comprendono la Tenuta situata a Baccano di Arcola, in provincia di La Spezia, e il Podere Ceserano, habitat collinare di suggestiva bellezza ai piedi delle Alpi Apuane in provincia di Massa Carrara.
I vini bianchi e rossi prodotti ed imbottigliati all’origine nella cantina di Villa Piceda a Baccano di Arcola, hanno acquisito grazie alla visione prospettica e alla determinazione del Conte Nino Papirio Picedi, fin dal 1989, la D.O.C Colli di Luni.
La nuova gestione
Oggi, il Conte Eugenio, erede di Nino, fermo nella volontà di traghettare l’azienda verso nuovi modelli gestionali nel rispetto delle sue tradizioni e della sua storia, ne ha affidato la gestione a Monica Paganini, una giovane imprenditrice che si è fatta carico di mantenerne ben saldi i valori millenari.
Vini di eccellenza prodotti mantenendo lo stretto legame con il territorio, rispettando la tradizione nella coltivazione delle vigne e dei cicli naturali negli interventi manuali escludendo l’uso di diserbanti; introducendo innovazioni in ragione di nuove attrezzature per aumentare la qualità della resa; proseguendo nel coltivare la relazione col cliente, accudito con uno spirito “nobile” fatto di accoglienza cortese, serietà, professionalità, puntualità.
MONICA PAGANINI. E’ originaria di Arcola. Trascorsa un’esperienza ventennale come manager d’impresa nel settore trasporti-infrastrutture, ha conseguito nel 2017 un Master in Cultura, Organizzazione e Marketing dell’enogastronomia territoriale diventando Food and wine manager. La formazione unita alla sua grande passione per il territorio le ha permesso di avviare un percorso di conoscenza ed esperienza sempre più profonda del vino in tutte le sue declinazioni.
“L'azienda dei Conti Picedi per me ha rappresentato fin da giovanissima un modello di realtà produttiva da conoscere ed apprezzare. Oggi rappresenta un sogno che si avvera”
La storia e le persone
La storia dell’azienda è un unicum con la storia della nobile famiglia Picedi che nel XII secolo acquistò terreni sulle colline di Arcola. Non era ancora giunto Dante in Lunigiana che i Conti della casata vivevano nell’intreccio fra cultura e coltura della vite. E già sulle colline di Baccano nascevano vini di uve scelte: Vermentino, Albarola, Ruzzese per i bianchi; la Pòllera, il Sangiovese, il Merlot e il Vermentino nero per i rossi.
Papirio Picedi
Fu sicuramente Papirio Picedi (Arcola 1528-Parma 1614) a dare maggior lustro e prestigio alla casata. Dotato di grandi capacità diplomatiche e di grande cultura giuridica, uomo di fiducia dei Farnese di Parma, divenne Vescovo della città di Parma lasciando un significativo segno. Singolare una sua iniziativa del 1609 che ha precorso i tempi. Istituì, infatti, un “Gimnasium” in quel di Vaestano per l’istruzione della gente di montagna, confermando la passione familiare per l’arte umanistica e la civiltà contadina.
La famiglia Picedi Benettini
Il rapporto della famiglia con Arcola e il territorio si consolida nel 1700 a seguito del matrimonio tra Francesco Picedi e Maria Teresa Benettini. I Benettini, detti “Magnifici”, avevano ampie proprietà a Sarzana e in Val di Magra e così, la famiglia Picedi Benettini, divenne una delle più importanti possidenti terriere ed immobiliari in un territorio vasto che si estendeva da Parma alla Lunigiana e Val di Magra.
Lo Stemma
Questa storia è ben sintetizzata nello stemma familiare dove l’arco rimanda al ruolo militare della casata – i Picedi furono balestrieri, reparto scelto dell’esercito genovese – mentre le monete rappresentate dai sei bisanti in argento in campo turchino, simboleggiano l’esistenza di significative proprietà terriere e le funzioni di dignitari della Corte.
Cultura e coltura, quindi, sono sempre state unite nel millennio di storia del casato e a questa unione il Conte Nino Papirio Picedi, persona affabile e di grande cultura, è sempre stato affezionato e volenteroso di tramandarla alle generazioni successive.